sabato 24 aprile 2010

Incontro spiritualità: don Rossi



“Questo è il tempo. Dall’incontro con il Risorto, la chiamata a vivere con Lui nel dono totale di sé”. Così recita l’invito a partecipare all’incontro di spiritualità per adulti, proposto dall’Azione Cattolica diocesana sulle figure sacerdotali. Domenica 18 aprile, questo tempo è stato dedicato al “Servo di Dio don Giuseppe Rossi, sacerdote, parroco, vittima per amore”, nel paese che gli ha dato i natali, Varallo Pombia.
Nella chiesa parrocchiale, i numerosi soci di AC, dopo una appassionata testimonianza di una Monaca Benedettina dell’Abbazia Mater Ecclesiae dell’Isola di San Giulio sulla sua appartenenza all’Azione Cattolica e l’augurio, “che questo di oggi sia incontro della gioia della Resurrezione”, hanno ascoltato da Andrea Gilardoni, redattore del giornale diocesano l’Azione, una significativa cronaca sulla vita di don Rossi con brani, tratti dal libretto “Oasi ricreative dello spirito” che raccoglie pensieri, riflessioni, annotazioni intime e da lettere indirizzate alla sua famiglia e letti dalla presidente diocesana Gabriella Salamina. In tutti i suoi scritti traspare la figura del sacerdote del rapporto quotidiano con Dio “che continuerà ad essere l’aspirazione delle anime”, dell’incontro fraterno con i suoi, parrocchiani di Castiglione Ossola, ma anche di un sacrificio quotidiano a causa di questo suo ministero sacerdotale in questo paese. “Dopo cinque mesi di vita parrocchiale, sento come un bisogno di una sintesi: quale il risultato del mio lavoro? Nullo o quasi. Non vedo alcun frutto”. “Mi getto disperatamente tra le braccia di Gesù, di cui devo seguire le orme verso la Croce. Il Calvario”. Parole profetiche. Il suo sacrificio quotidiano ha avuto come fine davvero la croce, in quel giorno, il 26 febbraio 1945, quando, a Castiglione, invitato dalla sua gente a fuggire, seguì volontariamente i militi fascisti della brigata nera Corrao-Ravenna, che lo condussero al vallone dell’Urial, un piccolo torrente vicino al paese e barbaramente lo uccisero.
Nessuno è mai stato condannato per questo omicidio. In quel giorno si sono adempiute le parole che aveva voluto scrivere sull’immaginetta ricordo della propria ordinazione sacerdotale: “Darò quanto ho, anzi darò tutto me stesso per le anime vostre”.
Quando, nella preghiera iniziale di invocazione e ringraziamento, il parroco, don Pierangelo Cerutti aveva invitato tutti a recitare la preghiera per don Rossi che si trova sul retro dell’immaginetta distribuita a tutti i presenti, sono risuonate parole che richiamano davvero all’anno sacerdotale che si sta vivendo: “don Giuseppe ha dato tutto se stesso, come spiga macinata per la vita della gente, richiamo efficace al Vangelo e seme di nuove vocazioni al ministero sacerdotale”.
Iris Brocca Romanelli

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