"L'AC dei progetti è quella che sa guardare avanti, che non smette di scrutare l'orizzonte, di cercare nei propri sogni, di non crederli fantasie inutili ma possibili novità. L'AC dei progetti è quella che si dà obiettivi concreti da realizzare e che, nel far questo, supera l'inerzia delle abitudini o la passività di percorsi formativi che sembrano talvolta girare su se stessi. L'AC dei progetti è quella che fa superare l'AC delle riunioni, diventa sinonimo di un'AC passiva, dedita ad una formazione che non incide sulla vita. E' quella formazione che sappiamo che non aiuta le persone a crescere nè le comunità cristiane a vedere la ricchezza di un'associazione che sa porsi di fronte ai problemi di oggi disposta a "sporcarsi le mani", cioè a compromettersi in essi cercando di modificare la realtà. L'AC dei progetti è quella che si impegna a immaginare risposte concrete alle realtà nuove che incontra; è l'AC che non si rassegna davanti alle difficoltà di oggi e sopratutto che non si lascia paralizzare dal carattere inedito di tanti fenomeni; che davanti ad aspetti nuovi del mondo in cui viviamo non si rassegna a chiamarli "problemi" per il solo fatto che sono nuovi e mettono in discussione le nostre abitudini e il nostro comune modo di fare; è l'AC che si lascia provocare e che cerca di inventare modi nuovi di essere stimolata dalla novità del tempo, oltre che da una rinnovata passione per l'annuncio del Vangelo oggi. L'AC dei progetti è quella che riconosce il valore di un pensiero progettuale che porta a rischiare nel compiere quelle scelte piccole e concrete che possono dare attuazione ai grandi ideali: piccoli passi, immaginando e desiderando che in questo modo sia possibile avvicinarsi all'ideale; facendo in modo che l'ideale continui ad illuminare i piccoli passi".
"A misura di parrocchia", "Idee, pensieri, progetti per fare nuova l'AC", ed. AVE
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