lunedì 14 novembre 2011
Desiderio di guarigione
Domenica 6 novembre nella Parrocchia di Invorio si è svolto l’incontro mensile di spiritualità del settore adulti dell’AC sul tema: “Desiderio di guarigione”, seconda tappa del cammino formativo annuale. Hanno guidato l’incontro don Marco Barontini che svolge il suo ministero ad Arona, a cui è affidato, anche il delicato compito di cappellano ospedaliero e Milena Simonotti che lavora presso l’ospedale di Borgomanero e che ha condiviso con i presenti la sua esperienza d’amicizia con Margherita Grisoni durante l’ultimo periodo della malattia che l’ha condotta alla morte. Don Marco ha scelto come filo conduttore la Lettera Apostolica di Giovanni Paolo II “Salvifici Doloris”. Nella sua esperienza di cappellano ha incontrato diverse modalità di affrontare la malattia e la sofferenza, per alcuni diviene bisogno di confessione per ritrovare Dio momento di grazia, per altri significa sperimentare il limite, il ridimensionamento che induce ad interrogativi drammatici che spesso si traducono in una non accettazione senza aperture di speranza. Certamente nell’uomo prevale il desiderio di guarire e quando questo non è possibile, occorre l’accompagnamento di chi soffre attraverso l’ascolto, la compagnia, la preghiera anche comunitaria per affrontare un percorso di dolorosa accettazione che possa trasformarsi in consolazione. Il male che attanaglia l’uomo non è solamente quello fisico, ma anche quello morale e la sua guarigione passa dal desiderio di salvezza.
Nell’Antico Testamento il male e la sofferenza erano considerati un castigo di Dio e la morte ne era la conseguenza e il senso, poiché l’uomo è un tutt’uno morale e spirituale. Il disagio interiore può influire su quello fisico e la sofferenza che ne deriva, talvolta, conduce a sperimentare, temporaneamente, l’assenza di Dio, l’importante è che l’anima continui a desiderare d’amare (S. Weil). L’uomo dinanzi alla morte , al “male innocente”, alla sofferenza si ritrova incapace ad interpretarli e ne coglie il mistero. Gesù “guaritore ferito”, come l’ha definito don Marco, nell’annunciare la sua Passione, rivela la consapevolezza del servo di Javhè che prende su di sé il male del mondo e attraverso la dolorosa solitudine dell’Orto degli Ulivi accoglie con fiducia la volontà del Padre. Mediante la Croce passa la salvezza, la chiave per comprendere il senso del male, del dolore, della morte, perché il sepolcro “abitato” da Gesù che si apre alla Resurrezione rappresenta la loro sconfitta e il loro significato. Gesù rivela che l’orientamento della vita è l’amore gratuito e libero; quando l’uomo è “ferito” la strada da seguire è quella di rivolgere l’anima a Dio da cui viene la guarigione, accettare la sofferenza diviene prendere parte alla sua gloria. Trovare il senso della sofferenza è trovare Dio è guarire.
Milena con la sua testimonianza intima e serena ha voluto rivelare ciò che Margherita ha “fatto per lei” e gli orizzonti che le ha dischiuso, il loro incontrarsi nel momento del dolore è stato come “una di quelle amicizie che non sai, ma ci sono”. Margherita ha avuto cura di chi l’ha assistita (spazio di salvezza) e con il suo modo di vivere, lottare, dubitare, credere ha detto che la lode a Dio è spazio di guarigione e la luce che ne deriva allontana il buio. La malattia era in secondo piano, Margherita era la protagonista con la sua inquietudine, con la fame di sete, di giustizia e di pace cercata nella contemplazione attiva. Il mondo era con Margherita, lei non era “assente”, ma offerta sull’altare con il Signore e per gli altri. Milena ha scoperto che l’amicizia è spazio di guarigione, quando le relazioni partono dall’Eucarestia divengono dono per chi le vive. Grazie a Milena che si augura e ci augura che la morte ci lasci il tempo di accoglierla e nel suo cuore Margherita “sta pulendo il sentiero verso Dio”.
Al termine della conversazione molti sono stati gli interventi dei partecipanti. Il pomeriggio si è concluso con un momento di festa preparato dall’associazione di Invorio e Maggiate Superiore.
Daniela Buonavita
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento